Quando la chirurgia estetica è etnica

Quando la chirurgia estetica è etnica

Oggi parliamo di un trend decisamente in crescita in questi ultimi anni: la tendenza a occidentalizzare il proprio aspetto. La bellezza ha oggi i canoni occidentali e le donne di altre etnie, soprattutto quelle asiatiche e africane, ricorrono alla chirurgia plastica per avere tratti meno etnici. Un fenomeno che sta diventando una vera e propria tendenza, tanto che a New York - città multirazziale per eccellenza - aprono sempre più cliniche specializzate in operazioni di chirurgia plastica su pazienti di diverse etnie. Il fenomeno è comunque in espansione anche in Italia, una tendenza rafforzata dalla diffusione di immagini stereotipate ma anche spinta dalla volontà da parte di persone immigrate di uniformarsi alla comunità ospitante, cercandone l’assimilazione.

Gli interventi di chirurgia estetica etnica sono soprattutto richiesti da persone di origine asiatica e africana. Gli asiatici ad esempio nutrono il desiderio di avere occhi più occidentali, per mettere maggiormente in risalto lo sguardo, e ricorrono dunque a quella che si chiama blefaroplastica “etnica”.

Potrebbe sembrare strano dato che molti vorrebbero una bocca più carnosa ma, un altro intervento piuttosto richiesto è la cheiloplastica riduttiva, ovvero il ridimensionamento del volume delle labbra ricercato da molte donne africane alle quali una bocca eccessivamente carnosa risulta sproporzionata rispetto all’armonia generale del viso.

L’intervento di chirurgia estetica più richiesto dai soggetti di origine africana riguarda però la correzione del naso, tipicamente schiacciato e grosso. L’intervento necessario in questo caso è una rinoplastica riduttiva per assottigliare le strutture cartilaginee e in particolare quelle alari.

Con la globalizzazione dunque i canoni di bellezza dei vari paesi tendono ad uniformarsi a quelli occidentali, con una tendenza rafforzata dai mezzi di comunicazione che divulgano un’immagine stereotipata occidentale come icona di bellezza universale. Ma se la ricerca di un miglioramento estetico è legittima, le richieste di trattamenti che abbiano come scopo la cancellazione di un tratto etnico vanno analizzate sempre con grande attenzione e sensibilità. Ci sono infatti tutta una serie di implicazioni psico-sociali che non possono essere sottovalutate dal medico. Ciò non significa che questo genere di intervento debba essere sempre da evitare. Ci sono ad esempio dei nasi oggettivamente grandi che tendono a indurire o appesantire i lineamenti. Ciò che sicuramente sbagliato è attribuire a un intervento del genere il potere di cambiare la propria vita. Soprattutto quando, nel farci prendere la mano, si arriva a snaturare completamente una persona. Come Michael Jackson, impossibile non pensare a lui in questo caso, un nero che riuscì a cambiare completamente connotati, fino ad arrivare bianco e stravolgere completamente la sua essenza.