Selfie, le cose cambiano. Chirurgia estetica per vivere meglio

Selfie, le cose cambiano. Chirurgia estetica per vivere meglio

Ha recentemente esordito in TV la nuova trasmissione in prima serata di canale 5 condotta da Simona Ventura, “Selfie, le cose cambiano”. La trasmissione si pone un po’ come una fabbrica dei sogni per persone che si trovano in difficoltà e non riescono ad accettarsi per quello che sono.

Di programmi similari ne ricordiamo anche in passato: dal Brutto anatroccolo con Amanda Lear e Marco Balestri a Bisturi con Irene Pivetti e Platinette a Come mi vorrei con Belen Rodriguez. Quello della chirurgia plastica non è infatti più un argomento tabù, è un tema che è stato affrontato e continua ad essere affrontato anche a livello popolare, con la TV. Siamo finalmente riusciti a uscire da quei cliché che volevano la chirurgia estetica sinonimo di vanità e di scelte decisamente insensate.

Tanto che, all’indomani della prima puntata del programma, è intervenuta nientemeno che la SICPRE(Società Italiana di Chirurgia Plastica e Ricostruttiva), la più̀ antica, prestigiosa e rappresentativa associazione di Chirurghi Plastici in Italia, a sottolineare le valenze di questa branca della chirurgia e a evidenziare come questa sia in grado, quanto le altre, di migliorare la qualità della vita.

La trasmissione di Simona Ventura lo dimostra, la chirurgia plastica non è sinonimo di vanità. Spesso sottoporsi a un intervento di chirurgia estetica può aiutare a superare un disagio psicologico, ricominciare da capo con la propria vita e andare avanti. È dunque qualcosa che va ben oltre l’estetica, qualcosa che riguarda la qualità della vita.

A questo proposito Paolo Palombo, presidente della SICPRE, ha sottolineato che “Selfie non è un programma di chirurgia plastica, ma con le sue storie mette in luce le potenzialità̀ della nostra disciplina: modificare viso e corpo in modo da dare una maggiore qualità̀ di vita a chi non si accetta così com’è e per questo soffre”. Le storie sono infatti proprio quelle di persone che soffrono un disagio, come Vera che si è sottoposta a un’addominoplastica dopo una gravidanza gemellare o Marzia che dopo aver allattato e perso molti chili si sentiva a disagio con il suo seno cadente.

Palombo continua poi sottolineando che la chirurgia plastica “contiene in sé due facce, ugualmente importanti e inscindibili”, ovvero la parte estetica e quella ricostruttiva. E la SICPRE opera da sempre per la massima qualità, informazione e sicurezza soprattutto nella chirurgia plastica estetica che spesso, a differenza di quella ricostruttiva, è affrontata dai pazienti con eccessiva leggerezza, e dunque sbagliando.